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ANALFABETISMO DI RITORNO

Che ormai il nostro paese abbia raggiunto il livello più basso della conoscenza linguistica,  è un fatto scontato. L’italiano di Dante Alighieri o di Alessandro Manzoni ce lo sogniamo, nonostante gli sforzi culturali di Benigni e gli accorgimenti semantici di Umberto Eco. La verità è che il nostro paese ha capitolato davanti alla storia, come pure davanti alla politica e alle sue tradizioni linguistiche. Col latino e col greco, anche le lingue neolatine sono state chiuse nel cassetto dei pochi cultori del classicismo. Il ceppo anglo-sassone ha preso il sopravvento: e non poteva mancare, dato il trionfo dell’economia sulla cultura e sull’arte. E, se vogliamo, anche per l’avanzamento dell’ignoranza sociale rispetto ai valori umani e morali: la scuola investe le sue piccole risorse più nell’ambito della tecnologia che sul piano teleologico, per conservare e migliorare la specie. Proprio qualche giorno fa mi è capitato tra le mani una copia di quel giornaletto negletto che si distribuisce quotidianamente, a Roma, col titolo di “E  Polis”. Ho avvertito un brivido di orrore quando sotto i miei occhi comparve il titolo di un articolo firmato, a caratteri cubitali, che diceva:”…DEGLI  DOCENTI”. Posso capire che chi ha scritto quell’articolo, se non male interpretato, abbia potuto avere un attimo di (seppure non giustificabile) distrazione, ma non posso perdonare il mancato controllo della redazione e dei correttori di bozze. Non sarebbe forse meglio eliminare un po’ di questa inutile carta stampata (giornalistica e letteraria) e puntare di più sulla qualità della lingua e dei contenuti? Ma già, si farebbe un torto alla DEMOCRAZIA! Che dire poi delle televisioni e degli altri mezzi di comunicazione? Ormai i nostri ragazzi si interscambiano con i telefonini i ripetuti “CIAO BELLA, CIAO BELLA” Ma bella chi è? E’ solo un modo di dire. Non ci si può meravigliare, viste le premesse. Forse è giunto il momento di fare qualche riflessione e intraprendere qualche iniziativa a difesa della cultura e del classicismo: per esempio rivalutare il latino ed accordare tutti i paesi dell’Europa Unita sull’uso comunitario di una lingua neolatina, come per esempio la lingua spagnola. L’inglese si può anche studiare, ma per un fatto di conoscenza e di utilizzo commerciale. Per contare bisogna rivendicare la propria identità, senza subire i programmi politici di chi ha interesse a tenerci sottoposti al suo potere economico.

 prof.  Antonio Vento

02-06-07

 

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