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DIECI ANNI DI FALSO CORDOGLIO

Sono già passati dieci anni da quando Bettino Craxi ha lasciato il nostro ridicolo paese, dove anche i neonati hanno imparato che, se vuoi avere un ruolo, ti devi inventare un destino, possibilmente patetico e non veritiero. Craxi fu l’ultimo politico romantico che credeva in se stesso e nell’avventura storica, dentro la quale cercava una verità e un senso, avendo già intuito che tutto stava per cambiare e che i principi morali stavano per essere sostituiti dall’ipocrisia del potere. Per anni, attorniato da lestofanti e da precoci camaleonti della politica, si trovò spesso a combattere gli egoismi dei suoi collaboratori che, non brillando di intelligenza propria, né tanto meno di saggezza, si servirono di lui per fare carriera e per sfuggire alle critiche dei pochi intellettuali seri che rimanevano sullo scenario di una cultura che diventava sempre più superficiale e di copertura. Egli, come un buon padre, si fece convincere dai cialtroni opportunisti, che solo per suo merito hanno potuto raggiungere le cattedre universitarie e i più alti luoghi del potere, bancario e politico. Era chiaro che, alla fine, fosse sporcato anche lui da questi sporcaccioni. Egli sbagliò per affetto, per non deluderli, ma non si rese conto che, così facendo, ghigliottinava il sapere e dava il paese in pasto alla corruzione. Non era lui l’uomo sbagliato, che purtroppo ha pagato amaramente per tutti, ma questi cani latranti che lo divoravano, giorno dopo giorno. Purtroppo questi insensati camaleonti, che l’hanno abbandonato nell’infuriare della tempesta, oggi stanno al governo e fanno finta di dolersi per la sua morte, in esilio. Ormai le istituzioni, grazie a loro, sono deviate o marce, inclini soltanto a conservare i privilegi di un’oligarchia, che finge di interessarsi al destino dei cittadini, ma che non conosce i loro bisogni e li considera soltanto per la loro tendenza condizionata al consumo. Sulla tomba dello statista hanno tutti recitato la loro sporca parte, da Cicchetto a Brunetta e a tanti altri che mi è difficile ricordare perché rimossi. Hanno trovato in Forza Italia e nel buon padre Berlusconi la nuova casa, fino a quando non gli sarà stretta: poi l’abbandoneranno e la frantumeranno nelle loro menti. Ma quel che a loro importa è vivere bene, di immeritati privilegi, da trasmettere ai loro rampolli. Già sono impegnati nella ricerca di nuovi padroni. I cittadini sono diventati tutti poveracci, senza diritti, in balia di falsi doveri e di un “legalizzato” sfruttamento: è questo il volto della democrazia. Platone però diceva che la democrazia è la peggiore forma di dittatura ( subdola e manipolata dai governanti ). I cittadini, poveracci della nostra storia, finora hanno chiesto l’elemosina ai mendicanti sporchi del potere, sbagliando; un mendicante non deve mai chiedere l’elemosina ai pezzenti! A tutti i falsi politologi sfugge però un fatto: che la capacità di sopportazione finisce sempre e che, la prossima volta che la gente perderà la pazienza, sarà difficile convincerla con le chiacchiere: si dovrà usare la violenza!

 Prof. Antonio Vento

20-01-10
 

 

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