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L’OSSIMORO POLITICO: LA VITTORIA SCONFITTA

Un giorno, mentre pensavo in solitudine, mi baluginò alla mente la seguente espressione : “In politica la vittoria esalta gli uomini, ma rattrista Dio”. Li per li la cosa mi parve più un’espressione poetica che un’intuizione filosofica, ma col passare dei giorni, lasciandomi trasportare dal piacere del sòfos, mi abbandonai sempre più all’interpretazione corretta, che s’impadroniva di me, senza che io mi accorgessi, quasi trascendesse dalla teticità e dalla semantica, della politica come sporco strumento di potere, pronto a giustificare ogni scelta tesa a sacrificare l’uomo. In fondo anche Cristo era stato sacrificato dalla politica e la sua morte fu interpretata come un fatto regolare, legato agli eventi storici. Ma chi ha diritto di decidere per l’annullamento fisico di un uomo? Chi può pronunciare una condanna senza avvertire il tremore della propria carne, che è la stessa carne del giustiziato? Chi può dire che la ragione e la giustizia sono dalla sua parte e l’altro rappresenta l’irrazionale e il male? Chi può scagliare la prima pietra contro un colpevole? E di che cosa costui viene incolpato, che non possa far tremare le nostre coscienze? Se facessimo una radiografia di ognuno dei politici, di destra o di sinistra, al governo o aspiranti a governare, scopriremmo la totale discordanza dalle richieste di una democrazia o di ogni altra forma di governo che voglia porre l’uomo al centro dei suoi interessi. Una serie di palesi contrapposizioni sociali ed etiche denunciano tale stato di fatto : I pacs e la coppia eterosessuale, l’amore e l’odio che disgrega le famiglie e getta i figli nella solitudine e nel disagio esistenziale, gli adulti contro i giovani, gli uomini contro le donne, i credenti contro i non credenti, i ricchi contro i poveri, i sani contro i malati e così via. Ma quando finirà questa logorante tensione che non tiene conto della realtà che siamo fatti tutti alla stessa maniera, che tutti abbiamo la facoltà del pensiero, che i bambini hanno bisogno del nostro amore e che gli anziani hanno paura dell’emarginazione, che gli innocenti muoiono per la violenza di altri uomini ingrati, che popoli interi soffrono la fame e la miseria, che la giustizia è un diritto di tutta l’umanità, che l’assistenza sanitaria non deve essere un privilegio per pochi, che ogni uomo ha diritto al lavoro e alla casa, che la vita è l’espressione dell’essere! E allora qual è il partito che mette in atto questa politica ? A giorni si andrà (forse) a votare, ma cosa cambierà? Nulla: entrambe le parti continueranno ad aggredirsi, senza alcuna vergogna, facendo dell’accusa l’unica ragion d’essere. Continueranno le sporche alchimie amministrative, basate sull’invenzione e sull’ipocrisia. Ma chi vincerà avrà perso, perché  Dio si rattrista per questa vittoria. Sono certo che nell’arco di un anno si voterà di nuovo, a causa dell’ingovernabilità del presente. Devono farsi avanti le forze sane, i movimenti, le associazioni di base e soprattutto la Chiesa che ha il dovere (davanti a Dio) di assistere gli uomini nella scelta di istituti veramente democratici ed etici, per salvare i grandi valori dell’umanità, in primis la famiglia e la pace.

  Antonio Vento

 21-03-06    
 

 

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